Era il 1998, avevo 18 anni e il mio primo, regolare, lavoro: contratto, busta paga, stipendio. Facevo il lavapiatti nella cucina di un villaggio vacanze capace di ospitare, a pieno regime, oltre 1000 persone. Non avevo di che lamentarmi. Era il 1998, lavoravo come addetto alla preparazione di frutta e insalata nel ristorante di un campeggio. Si lavorava 15 ore al giorno ma ne pagavano 6. L’alloggio del personale era composto da delle roulotte dismesse. Dall’esterno aveva l’aria di un accampamento rom abusivo. Erano i sobborghi del campeggio, le banlieue, un luogo che i turisti si guardavano bene dall’avvicinare, scansandolo come una cacca di cane sul marciapiede.