Seduto in macchina sul sedile del passeggero, o sul sedile posteriore dietro a mio padre o mia madre, da bambino vedevo le porzioni di mondo dentro i cinquanta centimetri quadrati di vetro temperato ibridarsi tra loro per la velocità del mio punto di vista; tali porzioni di mondo racchiudevano al loro interno avventure che accendevano la mia curiosità anche se ero io stesso quello che le aveva inventate. Quelle avventure non me le sarei mai più ricordate.