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In fuga dalla bocciofila

Blog dal titolo fuorviante in cui si parla di cinema tra una divagazione e l'altra

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Hollywood scandals | Sogni cannibali, sucker punch e gatti morti

26 Gennaio 2021 di giovanni ceccanti

Is nature a giant cat? If so, who strokes its back?

Nikola Tesla 

1.

Finita l’intervista Armie non fa in tempo a scollegarsi da Zoom che un brivido lo attraversa: forse non doveva dirla quella cosa su de Sade.

Mentre si prepara una striscia sente l’ipocrisia del mondo come una seconda pelle, un vestito che si è imparentato alla sua carne ustionata e arsa. Provare a toglierselo sarebbe come scuoiarsi.

Armie Hammer, che coglione, davvero hai creduto di poter confessare candidamente chi sei? Non un tentennamento, non un secondo di incertezza:

«Con quale persona storica le sarebbe piaciuto cenare?»

«Con il marchese de Sade, direi»

Complimenti, una risposta fantastica. A questo punto perché non confessare candidamente che nella stanza a fianco, proprio a un paio di metri dal punto in cui parlavi di tua moglie e dei tuoi figli, c’è Miss Cayman legata che sbava parole inarticolate sulla ball gag e aspetta solo che tu ritorni da lei? Perché non confessare il fatto che te la vorresti mangiare, oltre che fare, che immagini le sue costolette sfrigolare sulla griglia, la sua lingua salmistrare in abbondante salamoia speziata e i suoi fianchi farsi filetto e venire impiattati con purè di fave e carote? Impiattare Miss Cayman e affettarla. Perché non hai detto anche questo, all’intervistatore, coglione?

Una bella fumata di DMT è quello che ci vuole. La stampa è solo la stampa. Hollywood è solo Hollywood. Io sono soltanto io.

Oh Dio, il divorzio è fantastico ma mai quanto la droga.

Io sono soltanto io, ripete ancora mentre accende la pipa, aspira e trattiene dentro il fumo, io sono soltanto io…

 

 

2.

Nel film Strange Brew (1983, in Italia intitolato La strana voglia) Max Von Sydow è un atipico supervillain che mette una droga nella birra da lui fabbricata – la birra Elsinore – per controllare le menti delle persone e conquistare il mondo. Il film è l’esordio cinematografico da regista e da attore di Rick Moranis, oggi un anonimo quasi settantenne tornato alla ribalta della stampa per un tizio che lo ha cazzottato a tradimento sulla 70esima strada a New York, a pochi isolati da dove viveva Louis Tully/Mastro di Chiavi, il personaggio che Rick Moranis interpretava in Ghostbusters.

Marquis Ventura, l’aggressore, indossava una felpa “I❤️NY”.

Il naso e il sotto dell’occhio gli fanno ancora male mentre è a casa e scrolla il telefono in salotto. Legge un tweet di Chris Evans/Captain America in cui dice che il sangue gli sta bollendo dalla rabbia, che Rick Moranis non si tocca e che auspica l’arresto del signor Ventura (cosa che poi è avvenuta il 14 novembre 2020), quindi accende la tv per vedere il Saturday Night Live. 

Quella sera a fare il monologo c’è Bill Burr, il comico pelato.

Bill Burr dice che il coronavirus è un sogno che diventa realtà perché se sei così idiota da visitare i tuoi genitori o il tuo amico con l’asma durante una pandemia del genere vuol dire che ti meriti di morire e di sterminare la tua famiglia. Poi guarda dritto in camera e dice: «A proposito di sogni che diventano realtà avete sentito del tizio che ha cazzottato a tradimento Rick Moranis? New York è tornata baby!» e il pubblico scoppia a ridere e dentro Rick Moranis sente una Rosebud al contrario – Rosebud, alla fine di Quarto potere, ma al contrario –, sente la sua sanguinosa infanzia tornare e quella sensazione orrenda di guardarsi dai bulli che ti cazzottano a tradimento nel cortile della scuola. 

Adesso è l’anima che gli fa più male. Non il naso, non il sotto dell’occhio: l’anima. 

Per quanto abbia provato a ricacciarli via, gli spettri del passato riemergono sempre dalle fogne e t’infestano la casa, ti si attaccano ai capelli mentre cerchi di fuggire e ti entrano dentro dalle orecchie e dal naso per viverti dietro agli occhi. Ci vorrebbero dei ghostbusters per gli spettri del passato, altro che, famelici spettri che volano e incombono sulla città…

 

 

 

3.

Pretoria. 

Quando era ancora un bambino che costruiva missili esplosivi di lamiera e cartone, Elon venne preso da un gruppo di bulli e buttato giù dalle scale, quindi picchiato fino a fargli perdere conoscenza. Decise allora di fisicarsi e imparare tutte le arti marziali per restituire le botte che aveva preso.

Nel 2021 Elon Musk è diventato finalmente l’uomo più ricco del mondo e sogna di costruire città su Marte sotto mastodontiche cupole trasparenti, di convertire l’atmosfera del pianeta rosso lanciando bombe termonucleari sui poli marziani. In qualche modo c’entra anche Isaac Asimov e il tentativo di evitare l’Epoca Oscura di 30000 anni che abbiamo davanti.

Qualcuno ritiene che possa in effetti trattarsi di un robot mandato dal futuro per salvare l’umanità – e il fatto che ripeta sempre come una giustificazione I try to do useful things potrebbe confermarlo.

Stephen Colbert pensa che questo sia piuttosto un parlare da supervillain.

Lisa Simpson dice di lui che ha cambiato il modo di guidare di Hollywood.

Ma proprio da Hollywood si alza solitaria una voce: c’è un grave difetto nelle macchine Tesla. A parlare è la sorella di Britney Spears, Jamie Lynn, su Instagram: Mi devi un paio di gatti, Elon!

 

 

A quanto pare le Tesla sono troppo silenziose, troppo pochi i decibel emessi dal loro motore per le pur sensibili orecchie dei felini più amati del mondo. Per quanta attenzione ci metta, ogni volta che esce dal vialetto Jamie Lynn schiaccia uno dei suoi adorati gatti. È come una maledizione, non ne può più.

La cosa più strana è che il simbolo della Tesla è evidentemente il naso di un gatto…

 

 

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Postato in: La scena tagliata Tag: armie hammer, ball gag, bill burr, de sade, DMT, elon musk, elsinore, gatti, Ghostbusters, giovanni ceccanti, hollywood scandals, jamie lynn spears, lisa simpson, ny, rick moranis, snl, strange brew, tesla Fai un commento

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