Scritto da F.F.
Vorrei che un giorno a Firenze Sud si potesse leggere una targa tipo:
“Qui visse F.F. genio del cinema internazionale e noto personaggio di cinemini, sempre fedele alle sue origini: nata, vissuta e morta alla Colonna”
La Colonna è il mio quartiere e se non avete mai fatto il rally sul bus 23 proprio non lo potete capire. Alla Colonna ci sono tantissime cose e fino a pochi anni fa c’era anche un cinema: un’unica sala bellissima ed ENORME. Nel corso della mia vita mi sono successe un sacco di cose al Cinema Colonna, come vedere Million Dollar Baby a nove anni e smettere di piangerci sopra a diciotto.
Nel 2011 avevo quindici anni e ci ho trascorso il pomeriggio di Natale con un tizio di nome Vieri. Avevo un cappottino montgomery e il naso che colava: ero davvero un amore. Vieri aveva un motorino di cui all’epoca non capivo bene l’utilità, bisogna dire che era la persona meno della Colonna che ci si possa immaginare. Non solo non era mai stato al Cinema Colonna, ma non aveva proprio mai visto un film in vita sua. Guardammo Midnight in Paris senza mai baciarci. Ci siamo tenuti la mano per un po’ di tempo, ma quando le nostre manine erano sufficientemente sudaticce abbiamo smesso. Il film non era affatto male.
Con questo Vieri siamo andati al cinema un sacco di altre volte nel corso degli anni, ma ancora più volte non ci siamo andati. Direi che Il nostro rapporto è stato una sequela di problemi cinematografici, lui era un tipo che voleva andare a vedere gli Avengers. Avrei potuto prevedere il fallimento dal fatto che fosse un tizio che si alzava dalla poltroncina appena partivano i titoli di coda.
Poi c’è stato Lorenzo, che era davvero carino. Neanche lui era della Colonna, mi pare che abitasse proprio lontanissimo dalla Colonna, però aveva addirittura un’automobile per venirci. Arrivò in ritardo con un sacchetto di brioches che io non ho capito né allora né mai. Io detesto entrare in ritardo, voglio vedere tutte le pubblicità, tutte. Voglio pensare che andrò a vedere tutti i film di cui mandano il trailer per poi dimenticarmi come si intitolano appena uscita dal cinema.
Insomma, ero agitatissima e lo aspettavo sulla soglia con i biglietti in mano. Il film era Vizio di forma e ci siamo persi l’inizio. A me il film non piacque e a lui sì. Nessuno ha mangiato le brioches e non ci siamo baciati: non ci siamo proprio mai baciati nella vita. A un certo punto è sparito e probabilmente adesso si sta mangiando delle brioches ripiene di gelato davanti a un film di Guy Ritchie lontanissimo da qui, ben inteso che qui è la Colonna.
Ma la vera tragedia è stata Duccio. Correva l’anno 2015 e l’appuntamento consisteva nello spararsi la versione restaurata di Barry Lindon in lingua originale al Cinema Colonna: un’idea del cazzo. Duccio era della Colonna, più della Colonna di me, ed aveva addirittura una motocicletta: praticamente un gangster di quartiere. Era veramente un fico. Non solo non ci siamo baciati, ma non mi ha mai più telefonato. Barry Lindon l’ha stroncato e non possiamo dargli torto.
Va da sé che a un certo punto della mia vita abbia iniziato a teorizzare: il Cinema Colonna è un posto dove non ci si bacia. Perché? Sono una bega? Non capisco nulla di cinema? O sarà piuttosto la prova schiacciante della qualità della programmazione?
Ma certo! Lo sanno tutti che il rapporto tra bellezza del film e numero di baci è inversamente proporzionale, al Colonna non ci si poteva proprio distrarre dal film! E sebbene adesso pagherei oro per andare anche nel più infimo multisala sulla provinciale, credetemi: era molto più bello non baciarsi al Colonna che baciarsi in qualsiasi altro cinema del mondo…
Au revoir, Grand Cinéma Colonna!
Autore F.F.
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