Quando ero un ragazzino i pugni nei film emettevano quel suono alla Street Fighters II (punch, tunch, sprunch, uh-uh, crasch) soprattutto se Steven Seagal o Bruce Willis o Sylvester Stallone recitavano come attori protagonisti.
In Danko c’è l’ormai vecchio austriaco famoso allungatore di mani Arnold Schwarzenegger, che ricorpre il ruolo niente meno di Capitano della polizia, probabilmente di tutta quanta la Russia, perché per gli americani di Hollywood degli anni ’80 la Russia non ha federazioni o distretti o città o che se io, no, è una specie di peasino dove c’è un capo della polizia che si occupa di codice della strada e terrorismo internazionale.
Quando ero bambino c’erano queste grandiose scene iniziali dove si vedevano belle scazzottate, prima dentro ad una sauna, poi nel bel mezzo della neve siberiana: con quel perizoma le natiche di Arnold non tremano per il freddo? Lui si muove in modo un po’ legnoso, diciamocelo non è che l’agilità sia proprio il suo forte, no è proprio un pezzo di legno, rigido sulle spalle, robotico nelle rotazioni, duro di spirito, più adeguato ad un costante esercizio fisico piuttosto che provvisto di un talento naturale per l’Educazione fisica.
Alcuni dei connazionali austriaci più grandiosi di Arnold sono: Kubin, Hitler, Wittgenstein, Hans Rudolf Giger, Haneke. C’è qualcosa di malato in Austria che trovo affascinante. Arnold ne è l’esempio lampante proprio in questo film: un austriaco emigrato in Stati Uniti che recita la parte del capo della polizia russa che si reca negli Stati Uniti per arrestare un cattivissimo georgiano allenadosi con Jim Belushi, il fratello sfigato di John, sancendo così di fatto (il film è del 1988) la fine della guerra fredda, per tornarsene in Russia un po’ più contento. Il tutto grazie ai terroristi georgiani.
Quando ero bambino giocavo spesso a Street Fighters II. I miei genitori mi avevano regalato il Supernintendo, all’epoca una vera e propria figata. Ricordo che una cartuccia costava 50.000 Lire circa, le più pregiate anche 60.000 Lire, una bella cifra per l’epoca. Esistevano dei negozi specializzati dove mi capitava a volte di trascorrere qualche pomeriggio. Street Fighetrs II era una cartuccia molto costosa. Tutti ci giocavano.
Arnold non ci sta con la testa. In qualche modo gli voglio bene, ma non ci sta con la testa. Non ho mai capito come mai in Danko non si sia fatto crescere la barba, perché se lo guardate bene con quel colbacco in pelle di coniglio e stella rossa è spiccicato a Zangief. Vi ricordate di Zangief? Era quel personaggio di Street Fighters II che proveniva dalla Russia, chiaramente schierato con M. Bison, il cattivo dei cattivi. Zangief era lento poco meno di Dhalsim, per sconfiggerlo bastava saltare e colpirlo con un calcetto alla testa in modo ripetuto. Zangief però se ti agguantava ti toglieva mezza barra della vita con due colpi. Per mandarti K.O. gli ci volevano 4 colpi, a te una ventina. Ma se sapevi saltare e sferrare piccoli calcetti alla sua testa avevi la vittoria in pugno.
Ecco a volte mi viene da domandarmi come mai i terroristi georgiani di Hollywood non abbiano mai imparato a saltare.
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