Visto che in questo film sono state eliminate tutte le sfumature romantiche in nome di un’epica più banale e di un eroismo molto poco seduttivo, quel che resta sono l’infinità degli effetti speciali che rendono la pellicola (o meglio il Digital Cinema Package [DCP]) affine ai videogames a cui non ho mai giocato mio malgrado per questioni meramente generazionali.
Così, mentre vedo il nero abisso dell’universo illuminato dai cannoni laser della Arcadia, in una lotta disperata per la salvezza del mondo, il plot passa tutto quanto in secondo piano ed emerge dentro di me la fulgida sensazione di stringere tra le mani un joypad in funzione wireless, capace di prendere la mira contro le astronavi nemiche (BOOOOM) e di sfoderare la spada del famoso Capitan H. per trafiggere soldati imperiali sufficientemente stupidi da rendermi il compito dell’assassinio divertente (AHAHAHAHA).
Ma quando, maledizione, quando ad un certo punto compare la scritta The End, comincio sonoramente a protestare davanti a piccoli bambini cinematografizzati e un po’ impauriti, perché desidero un nuovo schema del videogame o almeno che mi venga spiegato perché ho perso tutte le vite. Nel mentre due madri non molto attraenti mi si avvicinano e mi sussurrano:
<<Mi scusi, sta impaurendo i nostri bambini. Se continua così chiameremo la polizia>>
Ed io rispondo gridando:
<<Ma io ho pigiato la X, ho pigiato la X! Perché l’Arcadia non ha saltato verso l’alto?>>
Attenzione: è un film pericoloso: mi hanno curato a suon di litio.
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