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In fuga dalla bocciofila

Blog dal titolo fuorviante in cui si parla di cinema tra una divagazione e l'altra

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Black Christmas – Notte rosso sangue | Di cosa si parla quando si parla di Natale, ovvero l’ovvietà di ogni discorso sul Natale, cioè una teoria complottista post-cristiana, ossia perché mi sento solo quando qualcuno mi parla del Natale

25 Dicembre 2014 di ferruccio mazzanti

Si parla di Natale quando ci si riferisce alla giornata del 25 dicembre. E a parte le ovvietà, il 25 dicembre è sempre stata una notte rosso sangue, almeno fin dall’anno zero, cioè quando la Madonna ha partorito. Insomma sarà anche vergine, ma un po’ di sangue lo avrà pur versato durante il parto, almeno qualche gocciolina, no?

A parte le ovvietà, quando si parla di Natale si intende una festa dove ci si deve voler bene, perché appunto la Madonna ha partorito, e questo è un fatto la cui logica mi è sempre sfuggita, cioè il nesso tra il volersi bene e la nascita di un bambino che non ha niente a che vedere con me. Come mi è sempre sfuggito il motivo per cui ci si debba scambiare i regali. Cioè nel senso, lo so che è una roba simbolica del fatto che ci si deve voler bene, ma io sinceramente intendo il problema più ad un livello meta-simbolico o para-simbolico o peri-simbolico, ecco sì peri-simbolico, qualsiasi cosa significhi.

Insomma, a parte le ovvietà, come ad esempio il fatto che i regali hanno perso la loro dimensione religiosa e sono diventati un momento economico del tardo capitalismo, le cui analisi più serrate possono essere trovate già nel più avanguardistico Marx o Debord o Jameson o non-ne-trovo-altri-negli-elenchi-sinistrorsi-su-internet, il Natale è rosso sangue non solo per me e per te, ma anche per Babbo Natale, che appunto si veste tutto di rosso e adora bere il nostro sangue. Perché?

Non si riescono a trovare immagini più grandi di questo film, eppure è un film importante perché prla di tutti noi ad un livello di cui non non sappiamo parlare
Non si riescono a trovare immagini più grandi di questo film, eppure è un film importante perché parla di tutti noi ad un livello di cui noi non sappiamo parlare

A parte le ovvietà, il sangue è buono, soprattutto se umano. Soprattutto se di giovani donne. Soprattutto se ti trovi in un b-movie degli anni 70.

A parte le ovvietà questo è uno slasher movie anni 70 in stile natalizio, con le classiche soggettive dell’assassino divenute ormai così tanto telefonate che nessuno le fa più oggi giorno, quindi ovviamente stanno tornando a far paura proprio perché non ci siamo più abituati. Eh sì. Tra l’altro scommettere su quale sarà la prima giovane ragazza del film che verrà assassinata non ha prezzo.

Sì perché sarebbe troppo ovvio dire che a Natale si uccidono le donne solo perché ci si dovrebbe voler bene, cioè un ossimoro o un’antitesi dei più ovvi. La realtà è che alla fine il coltello affonda nella carne perché l’horror non ha mai risolto il suo conflitto con la Madonna. E soprattutto perché ci sentiamo soli proprio nel momento in cui scartiamo i nostri regali e ci scambiamo baci pieni di affetto.

Le persone mature reagiranno a questa solitudine con un sorriso. I paranoici nevrotici ovviamente assassineranno dall’altra parte dello schermo. Noi che siamo un misto di idiosincrasie, invece,………………………………………..

Oh cazzo, non so come finire questo pezzo!

Oddio mi sento di soffocare, qualcuno mi può dare una mano? Questi natali mi fanno venire l'asma, lo giuro, con tutti questi parenti e parenti di parenti e parenti di amici e parenti di fidanzate, ma nonostante tutto anche questo non è ovvio? Forse non per tutti, per cui in parte è bene ribadire di quando in quando l'ovvio.
Oddio mi sento di soffocare, qualcuno mi può dare una mano? Questi Natali mi fanno venire l’asma, lo giuro, con tutti questi parenti e parenti di parenti e parenti di amici e parenti di fidanzate, ma nonostante tutto anche questo non è ovvio?

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Postato in: Lo sfogone, Oceani di autoreferenzialità Tag: 1974, donne uccise inutilmente, non sei per caso gay?, non ti scordar di me, tandoori mazzanti Fai un commento

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