Da un compito in classe con titolo: “Che cosa è davvero importante”, la professoressa si aspettava un duplice risultato: uno didattico, valutare le capacità di scrittura degli alunni; uno psicologico, comprendere meglio i suoi allievi. Capire cioè, sulla base di cosa per loro fosse davvero importante, l’ambiente familiare e culturale in cui crescevano, e la visione che avevano di quel mondo che, ai suoi occhi, appariva sempre più complesso e, a tratti, spaventoso.