Tentativo numero zero: Visto che non riuscivo a capire se questo cartone animato fosse recensibile, sono andato a chiederlo ai miei vicini di casa, che hanno fatto i loro vari tentativi. E questo è quello che ne è venuto fuori:
Vicino di casa N. 1: Boh, io c’ho riso pe’ un po’ e poi son crollaho sui divano. Sarà che da quando lavoro giù al magasino la sera a voglia a dire alla mi donna dai sì facciamoci un panino come nei filme, ma tanto oh dopo poho son giù a ronfare come un bimbo. Comunque lo voleho dire che pe’ quello che ho visto m’è garbaho di morto, però ne ho visto così poho che un te lo so dire poi se fino alla fine gli’è bello, e chiedehelo alla mi donna, che lei i filmi se li rihorda proprio tutti. E la Viola homunque sce lo deve homprare un tre cuartista che sto Iliciccio e gli’è discontinuo. E sta lì i problema, dio bono, sta lì! Cuanto ci mette i Corvo a capillo?
Vicino di casa N 2: No no no no no, te lo spiego io di cosa parla questo, guarda te lo spiego io di cosa parla, sì perché mica lo sai cosa c’entra Mac Donald Trump con Sausage Party. Se tu consideri il fotogramma 4.654 e lo osservi attentamente, ecco che potrai vedere tra le scie chimiche il ciuffo biondo di Tramp quando viveva nel Tenderloin. Questo cartone animato, sì hai capito bene, non fare quella faccia, ha come sotto trama non ufficiale il complotto che i Governi stanno perpetrando giorno dopo giorno contro di noi cittadini per far vincere gente come Tramp o Sputin. Pensa anche al minuto 49,57 e 23 primi. Lì, se capovolgi l’immagine, scoprirai che è stata disegnata la mappa dei magazzini dove tengono lo Zyklon B requisito ai nazisti alla fine della seconda guerra mondiale sia dai Russi che dagli Alleati. Hitler ne aveva prodotto così tanto che, guarda te lo dico io, la guerra non è mai finita, dico tra Russia e Stati Uniti. Le scie chimiche sono Zyklon B di aerei russi o statunitensi che ci gettano addosso perché ormai una guerra nel senso classico… Ed è stato scoperto che lo Zyklon B a basse dosi rende il genere umano vagamente più stupido. No non guardarmi in quel modo. E prova ad immaginare chi sono i proprietari dei magazzini dove stipano lo Zyklon B? Tramp e Sputin, proprio loro, cazzo, proprio loro. Ho tantissimi altri dettagli da mostrarti. Rolla questa. No no no no, non hai capito un cazzo, non hai capito un cazzo, io non sono paranoico, aspetta che ti faccio vedere un video su youtube così ti sarà tutto più chiaro.
Vicino di casa N. 3: Mi stavo per suicidare. Lo giuro mi stavo per suicidare. Ero già in bagno: la corda intorno al collo. I piedi sulla sedia. Piangevo. Avevo anche scritto sull’asse di legno su cui mi sarei ammazzato: Jasper è stato qui. La porta del bagno era aperta. Si affacciava sul salotto. Quel buco di salotto di merda. Che schifo. Non ne potevo più. Quel pavimento e quei rumori e quelle voci e tutte le persone là fuori che mi stanno addosso anche se non sanno nulla di me, ma che volete da me, cosa diavolo volete da me? Mi stavo per suicidare. I piedi già dondolanti sulla sedia: ci sarebbe stato solo un Patuff e un Tumpete e un Ugggggg e poi silenzio. Per sempre. Finalmente. Tacito schermo nero dei domani a venire. Ma dalla porta aperta del bagno vedevo il mio triste, buio salotto. E in salotto il vecchio tavolo rubato a mia sorella. E sul tavolo il mio laptop accesso. E dentro allo schermo del laptop stava andando quel film, senza che io lo avessi messo, non avevo caricato nessuno streaming, voglio dire: ero assolutamente sicuro, prima di preparare le cose per impiccarmi, ero sicuro di aver spento il computer, per cui non sono di certo stato io a mettere quel lungometraggio, quel Sausage Party. È stato allora che ho capito che non sono l’ultima ruota della creazione, perché c’è qualcuno più sfortunato di me e quel qualcuno è il cibo statunitense. Ecco come ho fatto a non suicidarmi. Ora come ora mangio solo cose che non proiettano ombra. E adesso venite a dirmi che Dio non esiste.
Vicino di casa N. 4: Qui accade col concetto di brutto proprio la stessa cosa che accade col concetto di malattia o di male. Nel senso che il legame diuretico che dialetticamente intenzionalizza il perturbante subisce un’apertura in una radura di cibo. Sarà solo uno studio post colonialista a mostrare aprioristicamente il valore matematico in base modulare che trascendentalizzi l’ilozoismo del packaging contemporaneo. È evidente che la diagonale che unisce caverna ad iperuranio qua trova la propria sovranità nel simplesso bentonico tra salsiccia e panino, pur tuttavia senza alterare la grammatura ontica postasi nel -ci della fame, come un grande sì (è) tra dormienti pendoli in-operosi, che, a differenza di Avicenna, possiamo definire simulacri soggiacenti da cui l’Uno esonda in una moltitudine singolare e che vengono odontoiatricamente sbiancati. Dunque ecco disvelata l’aletheia dell’importanza rizomatica non solo importantemente decostruita deontologicamente di non bruciare Sausage Party, ma di problematizzare α-aporeticamente il problema indeiscente che non si pone se non come una entelechia nuova e dionisiaca di classe δ. Sarà solo l’uroboro, questo amor fati della durata noematica, ad affratellare l’isomorfismo logico alla pornosofia tale da rendere questa immanenza della traccia la regressione all’infinito del trash, onde evitare suppellettili o luci al neon.
Vicino di casa N 5:
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Grazie vicino di casa N 5, sei sempre così laconico e in chiaro tu!
CONCLUSIONI GENERALI, OVVERO FALLIMENTO DI UNA RECENSIONE PER MANCANZA DI DATI SCIENTIFICI GENERALI: ehm… ehm… cioè… ehm… ecco… sì però almeno per venti minuti si muore dalle risate. Ma anche trenta. E dai dillo che per i primi trenta minuti sei morto dalle risate, dillo dai, ti fa onore anche se sei un cinico di merda! E l’orgia alimentare finale? Dai, dillo che ti ha colpito, dai, non succede niente di male se lo dici.
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