Pochi sanno che l’LP col titolo Is Out Again valeva già nel 1973 quattromila dollari. Era stato autoprodotto nove anni prima dallo stesso Lenny Bruce che praticamente lo aveva distribuito ai suoi soli amici e a quelli di Honey; e sei anni dopo il 3 agosto del ’66 – questo lo sai anche tu, lo sai il putiferio che scoppiò quando lo trovarono morto a casa –, insomma, sei anni dopo quel 3 agosto, le copie di Is Out Again erano sparite nel nulla e tutti ne cercavano una, era come arrivare al graal, se mi capisci, era un mistero che andava assolutamente di moda. C’era comunque in giro da parecchio tempo quello omonimo della Philles Records, ma valeva quel che valeva perché gli mancava una frase, alcuni dicevano che era la sua battuta migliore. E figuriamoci se non era la sua battuta migliore quella che avevano tolto alla Philles Records! Aspetta, aspetta, lasciami finire, come non ti va il drink? Va bene, dammelo pure che lo bevo io.
Nel ’73 io ero identico sputato a Bruce: la mia fidanzata di allora era Claire Logan, e aveva iniziato a chiamarmi Lenny, e poi anche i miei amici ci presero gusto. Erano un paio di anni che facevo già qualche spettacolo e avevo un minuscolo seguito, così ci misi dentro un paio di minuti d’imitazione di Bruce; se ci penso adesso mi viene il voltastomaco, ma sai cosa dicono, che c’è un pre e un post Lenny Bruce, e così da Lenny Bruce in poi non c’era più nulla che non si potesse fare su un palco.
Una sera, a spettacolo concluso, si presentò John, mi tastò la faccia e fece: “Lenny, Lenny, mio Dio, sei il nuovo Messia per caso?”. Sì, lo so Paul, fu imbarazzante, ma cosa dovevo fare con Loegre? Mi misi a ridere, lo sai anche tu quanto era importante John Loegre in quel periodo, cosa dovevo fare? Insomma disse che ero arrivato talmente vicino a Bruce che rischiavo di finire dentro; e poi disse, senti bene, disse: “Ne abbiamo già abbastanza di versioni di Is Out Again, non vorrai metterne in giro un’altra anche tu?”.
Fai bene a fare quella faccia Paul, perché insomma, tu forse ora avrai anche capito dove va a parare questa storia, ma lì, in quel momento, io non lo sapevo, eppure mi parve evidente che John non aveva detto « ne abbiamo » per dire che « ce ne erano », ma aveva detto « ne abbiamo » e proprio quello intendeva. Aspetta, non hai caldo Paul? Posso accendere l’aria condizionata se vuoi, anzi fammi accendere, io sto morendo di caldo. Dov’è il ghiaccio in questo drink? Aspetta che prendo del ghiaccio.
Ecco, allora, tu lo sai che poi John è diventato il mio agente, che lo è stato per anni, e quel pomeriggio io ero passato a casa sua per firmare un nuovo contratto, ma io non avevo più voglia, Paul, non ne potevo più di fare spettacoli e volevo stare con mia figlia, allora gli dissi di no, che non avrei firmato il contratto né nulla, ma lui alzò una porzione di moquette e sollevò una piccola botola, poi vi scese dentro e ritornò su con una copia di Is Out Again, e mi disse di ascoltare quella battuta, che mi sarebbe tornata la voglia, così mise il vinile sul giradischi. Sei sicuro che non vuoi bere niente, della limonata ghiacciata, fa un caldo dannato qui dentro, eppure il condizionatore sembra funzionare.
Comunque, io glielo avevo chiesto mille volte di farmi vedere l’LP, di farmelo ascoltare, ma mai nulla, e invece proprio quel giorno se ne esce fuori con quella storia, se ci ripenso mi sale una tale rabbia. Povero John, che riposi in pace. Ma quella battuta, te lo dico io, nessuno avrebbe dovuto mai ascoltarla. Cristo santo Paul, scusami, devo proprio prendere dell’acqua, perché non so cosa mi prende, un caldo… aspetta un secondo, aspetta… Paul, chiama un’ambulanza, credo che mi stia venendo un colpo, Paul… Cristo, Paul, il telefono!… Paul, prendi quel telefono, cazzo!
Pezzo di merda, tanto non lo troverai mai…
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