LEGGI LE PUNTATE PRECEDENTI Il ragno ha tessuto una tela con cento spirali, si è ritirato alla sua periferia e ha iniziato a guardare le mosche, le coccinelle, gli esseri piccoli del mondo che vi rimanevano incastrati, e i loro arti balbettanti che tremavano nello stento.
Pelle di serpente | È scritto
Da sotto il cappotto grigio sbucavano due gambe esili ma lunghe, simili a parentesi curve che alle ginocchia si allargavano e alle caviglie tornavano strette. Era fermo, di spalle, e ascoltava un vecchio – Sauro si chiamava, il proprietario del bar – che rispondeva alle sue domande su Larin.
Coco | Nel nome dei padri e delle madri
La prima volta che lo vidi suonare fu a Milsum nel 2017; era seduto su uno sgabello al centro di uno dei prati più grandi del Loto Giarden – delle due distese d’erba separate da una roccia piatta e alta circa due metri e mezzo sulla quale si arrampicavano i bambini come gesto di coraggio fino a qualche tempo fa, era quella sulla destra che fu scelta da lui come palcoscenico, se così si può dire.
Tre manifesti a Ebbing, Missouri | La spaventosa sete di giustizia
Il fatto che fossi perso da qualche parte nel centro del Paese senza la priorità di ritrovare una qualsiasi strada nota significava, pensai allora, che avevo viaggiato abbastanza a lungo da aver oltrepassato il confine che separa il quotidiano – se non addirittura la casa – dall’ignoto. Da quel momento in poi non dovevo più occuparmi di ciò che stava dentro il vecchio recinto, mi dissi, ma soltanto di crearne uno nuovo che comprendesse allora tutto ciò che mi avrebbe colpito; o meglio: che avrebbe impattato il corso delle cose viste dalla mia parte.
You were never really here | Quando un uomo con la pistola
di Leonardo Biancanelli Qualche giorno fa, mentre dondolavo lungo una passerella sul porto di Cherbourg, con le mani al riparo dal freddo, lo sciabordio dell’acqua fetida di porto contro la pietra dei piloni della passerella mi aiutava a fantasticare, così mi ritrovai a pensare
Wolf children – Ame e Yuki bambini lupo | L’escluso
“Ricordo di aver provato una grande gioia mentre tenevo stretto il mento di mio padre con entrambe le piccole mani, e stringevo le gambe sulle sue spalle in modo da non cadere da quell’altezza che per me, a quel tempo, era la massima possibile.
Fantastic Mr. Fox | Contro o con tutti
Del giorno X del Nostro si dice che lui stesso ne fosse da lungo tempo a conoscenza, e che avesse programmato la fuga con largo anticipo, nei minimi dettagli, in modo che sia lui e la sua amata sarebbero stati in grado di godere reciprocamente della piena dedizione a quegli ultimi istanti insieme, senza il fantasma di un agguato a turbare una situazione così delicata come quella della separazione forzata.
Holy Motors | Dell’uomo e del camaleonte
di Leonardo Biancanelli M’innamorai di una donna – il suo nome era Olivia – in una sera di festa, mentre i grilli frinivano nell’erba alta all’esterno dell’alone giallastro delle lanterne e delle lucine che non illuminavano altro che quella contenuta radura piana, circondata dai castagni, in cui durante quella sera di fine luglio il paese si era riunito in festa; illuminavano non altro che la radura erbosa e i fusti, e non la parte superiore delle chiome che, invece, si spengevano nell’oscurità della natura madre, tra le fronde oscure, le piume del gufo, gli artigli del pipistrello.
Stand by me | Ricordo di un’estate difficile
di Leonardo Biancanelli C’era una strettoia con un bar – una drogheria-alimentari l’avrei chiamata – sulla strada che dal bosco portava alle prime case della città. Uscii da quel bosco con una discreta sete per via della canicola – ci saranno stati una trentina di gradi – e la forma a imbuto della strettoia faceva sì che si dovesse, quasi inevitabilmente, entrare in quella drogheria-alimentari-bar; così ci entrai avendo ben chiaro che l’unico mio bisogno era riempire la borraccia con dell’acqua fresca, e niente di più. Non volevo fermarmi a mangiare, sia perché non avevo molti soldi, sia perché avrebbe significato cedere a una tentazione.