Ad agosto in vacanza ci va chi non può andarci prima o dopo. Sono le ferie comandate, il momento più propizio per osservare nell’habitat naturale branchi di esseri umani pallidi che si spostano in massa, in un moto migratorio di immane portata e dalla potenza distruttiva epocale. Una spinta marchiata dal puro istinto di sopravvivenza in direzione spiaggia, monti o meta esotica, un desiderio di fuga feroce che non conosce ostacoli o pietà. E mentre negli stabilimenti balneari le ricette delle migliori polpette al sugo circolano di sdraio in sdraio come stecche di sigarette di contrabbando, mentre vette millenarie testimoniano battaglie per la precedenza sui sentieri a colpi di scarponi chiodati, mentre litri e litri di napalm accendono gli ombrelloni in splendidi e misteriosi fiori di fuoco, qui trovate cinque mete cinematografiche forse non sature di dolore come il lungomare sotto Ferragosto, ma quasi.
Lost River – di Ryan Gosling
Si, proprio di quel Ryan Gosling, e questa come motivazione per vederselo dovrebbe bastare. Una città è stata sommersa per costruirne un’altra, c’è una maledizione, una ragazza che si chiama Topo, uno strip club gore, persone molto cattive armate di forbici e sembra che sia sempre notte. Se David Lynch e Nicholas Winding Refn avessero deciso di fare un teen movie, questo sarebbe stato il risultato. Meraviglia.
Cape Fear – di Martin Scorsese
Bobby De Niro – nei panni di uno dei più bei supercattivi di sempre – e Nick Nolte vi invitano a una gita in barca a Cape Fear, North Carolina. In programma puro sadismo e violenza inaudita, e se il tour vi piace c’è pure l’originale del ’62 con Gregory Peck e Robert Mitchum per farsi subito un altro giro.
District 9 – di Neil Blomkamp
A Johannesburg sono arrivati gli alieni, però a differenza di come ci aspetteremmo non cercano di conquistare il pianeta, ma vivono in baraccopoli militarizzate e dominate dai mercanti d’armi nigeriani, vessati dal governo dei bianchi ed evitati come la peste dalla popolazione nera. Fossero stati carini come Wall-E sarebbe andata diversamente, ma questa è un’altra storia.
Gummo – di Harmony Korine
A Xenia, Ohio, un tornado ha trasformato la città in un covo di orfani inquietanti in balìa della provincia americana. Gli spaghetti si mangiano nella vasca da bagno con contorno di sapone e acqua sporca, i gatti domestici diventano carne da macello, i vecchi si uccidono per noia e un bambino con orecchie da coniglio rosa si aggira muto sui cavalcavia.
Via Castellana Bandiera – di Emma Dante
Per una buona dose di follia non c’è bisogno di attraversare l’Atlantico, ce la caviamo benissimo anche in casa. A Palermo, pur di non cedere il senso di marcia, c’è chi sarebbe disposto a morire. E pur di lucrarci sopra, c’è anche chi sarebbe disposto a dargli una mano.
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