Nel film Io e lei, “credibile e delicata pellicola che mantiene un tono divertito anche nei momenti dolorosi, un sottotesto dolente anche nei momenti comici”, la Buy e la Ferilli interpretano una coppia che convive da 5 anni. C’è da dire: finalmente coppie di fatto entrano nelle trame di film mainstream anche in Italia, mentre in USA Ellen Page, dopo il suo chiacchierato outing, ha potuto girare Freeheld, con Julianne Moore, dove si affrontano i diritti delle suddette coppie e il loro effettivo riconoscimento. Ci stiamo lentamente arrivando, non ci siamo ancora – basti pensare al ridicolo putiferio mediatico\legale\umano che si è scatenato dopo la morte di Dalla attorno al suo compagno.
Sangue del mio sangue | La gita a Bobbio
Ho incontrato dentro al cinema semi deserto di mercoledì la madre del mio vecchio amico Lorenzo. Non ci vedevamo da qualche mese, dopo anni di oblio perfetto, quindi in realtà ci siamo salutati con affetto, ma nemmeno troppo. C’era anche il padre di Lorenzo, che ha detto: «Vedi là, che a veder Bellocchio sembra quasi di aver una proiezione casalinga, privata». Infatti la sala era semi vuota, tutti nella maxi sala sotto o sopra (che l’orientamento dentro i cinema mi sfugge sempre) erano andati a vedere morir la gente in montagna, sull’Everest.
Wolf of wall street | Redenzione
Sono il tuo schiavo, per contratto sarò il tuo tappetino del cesso. Calpestami: è l’unico modo che ho per redimermi, Margot, mia Mistress, mia Padrona!!
Fantastic 4 | A real human being
– Avvertenza: quello che state per leggere, se avete davvero intenzione di leggerlo, andrebbe accompagnato dall’ascolto di “A real human being” dei College & Electric Youth. Un pezzo che probabilmente conoscerete, in parte perché è molto bello e in parte perché era nella colonna sonora di Drive – Mi sveglio di soprassalto con l’orribile sensazione di essermi persa qualcosa. Infatti mi sono persa almeno la prima mezz’ora di film. Cazzo. Voci e suoni, amplificati all’inverosimile dall’impianto audio che rimbomba nella sala deserta, irrompono senza pietà nelle mie orecchie insieme a uno strisciante senso di colpa per aver abbandonato S. nella visione di quello che potrebbe facilmente conquistare il podio di film più inutile dell’anno.
The Green Inferno | Imperfetto
Annunciati i primi svenimenti nelle sale di tutto il mondo, dopo l’approvazione cinguettata da Stephen King, mi recavo al cinema a vedere The Green Inferno, l’ultimo terrificante film di Eli “Inglourious Basterd” Roth. L’idea che nel film venissero catturati, vilipesi, mutilati, quindi divorati vivi, alcuni volontari ambientalisti esperti della riforestazione e dell’impartire buone maniere alle multinazionali agenti in Amazzonia – lo ammetto – me la faceva prendere bene. L’idea che il film fosse insopportabilmente sadico, tanto da divenire minuto dopo minuto insostenibile alla vista in un climax di corpi corrotti e putrefazione, tra le grida amare e disperate dei presenti chiusi in gabbia: anche questa idea mi poneva in uno stato di benevolenza nei suoi confronti. Del resto conoscevo l’indole di Eli. Hostel 2 mi era parso amabilmente orrendo e soprattutto riusciva nell’impresa non facile di suscitare tutta la mia violenza, impacchettarla e renderla innocua per la società – per la modica cifra di 7 euro e cinquanta.
Inside Out | La prepubertà come bipolarismo
Tutti a dirmi che dovevo vedere Inside Out (Francesca, Simone, Giovanni, Luca, Martina, Stefano, Piero, Pietro, Marco, etc…) e alla fine me lo sono visto con Lucia, scoprendo una storia splendidamente scritta.
Fuochi d’artificio in pieno giorno | La scomparsa di Effe
Dopo il cinema abbiamo avuto terribilmente voglia di andare a mangiare qualcosa e siamo andati al cinese.
Non essere cattivo | Snob
C’è tutto un mondo segreto che regola le nostre azioni, il nostro fare o non fare qualcosa, il nostro muoverci silenziosi sotto notti piovose o nebbiose, attraversare ponti, scegliere il film che andremo a vedere al cinema la domenica pomeriggio allo spettacolo delle sette. C’è un mondo segreto che noi non conosciamo e regola il nostro agire, un mondo che sono i nostri pregiudizi, i nostri occhiali, i nostri occhi, per cui questa domenica ci recheremo stancamente o meno con il cuore triste o lieto al nostro cinema affollato o deserto della domenica. Questo mondo segreto, che poi così segreto non è, afferma che il nostro desiderio non sia nostro, ma determinato da qualcosa, da qualcun altro, dal nostro modello di riferimento, da un fratello maggiore, da un padre che non ci riconosce, dagli spot pubblicitari, da quello che abbiamo letto sulla domenica del sole alla fermata degli autobus, sulla tranvia andando a lavoro, o magari su mymovie, assolutamente sì, assolutamente no, no, sì.
Città di carta | Teen movie con mia madre
Per la prima volta da quando, sotto Natale, mi portava a vedere Il re leone o qualche altro film Disney che poi è diventato Pixar e che poi ho deliberatamente iniziato a disertare, vado al cinema con mia madre. Sono cambiate molte cose dai pomeriggi in cui mi sistemava di peso su poltrone che sembravano gigantesche, principalmente l’estetica e l’odore delle sale, anche se non solo. Vent’anni più tardi, non è tanto importante che film stiamo andando a vedere, ma quali argomenti cercheremo di evitare grazie ad esso.
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