di Mattia Rutilensi Ella e John nel 2016 vogliono rievocare la loro gioventù perduta: girano in camper ascoltando Bob Dylan e Janis Joplin, viaggiano per andare a visitare la casa di Hemingway. Durante il tragitto sostano in campeggi e parchi a tema, riguardano le foto dei figli e degli amici, cercano di trattenere i ricordi che via via stanno scomparendo. Ella e John sono vecchi, hanno passato da un po’ i settanta entrambi. E gli anziani si sa, sono nostalgici per definizione, non hanno che il passato.
Metti la nonna in freezer | Per comprarti la pizza o il gelato
Ci sono stati tempi più felici. Mi ricordo che prima di scendere in trincea, passavo le estati dell’infanzia insieme a quegli amici che crescendo perdi un po’ di vista. Mangiavamo gelati in una piazza di fronte al bar, spensierati, e aspettavamo che, come ogni sera, arrivassero.
Festival dei Popoli 58 | La retrospettiva del giapponese
La principessa e l’aquila | Desiderio con le ali
di Matthew Licht Mio padre disse che mi portava a rubare poianotti dai loro nidi sulle falesie di Vallombrosa, ma era solo un pretesto per rovinarmi l’adolescenza. Mio zio doveva portarmi a partecipare alla gara di bellezza Miss Compiobbi, ma mi vendette a un circo Rom.
The Circle | Cimose
Un giorno un mio amico si è cancellato da Facebook. Forse cancellare non è il termine corretto ma è quello che meglio rappresenta, nel mio rurale italiano dialettale, l’azione che annulla quella precedente. Il passaggio di un cancellino su una lavagna che scrive di te. Cancellino che nel mio rurale italiano dialettale si chiama cimosa, una di quelle parole che se ripetuta tante volte ti impiastra la bocca e rende il suono colloso e magmatico.
Paterson | Lo stato del mio inglese
E’ bella la poesia americana – ti dico, ed è il primo di gennaio – è bella, con tutti quei boschi e i ruscelli, la pesca con la mosca e i cottage di montagna, il trionfo dell’industria pesante, le partite di baseball, quella poesia lì – ti dico, e siamo in macchina; sugli angoli dei finestrini la condensa che si ritira sotto i getti di aria calda. Abbiamo trent’anni, viviamo a più di seimila chilometri di distanza, siamo insieme per le vacanze e il futuro non arriverà mai ed è già qui al tempo stesso.
La mer | Debussy-V. Sieni
di Matthew Licht Un quadro di Ferdinand Hodler si mette in moto. È una processione degli anni, della carne. Donne non più giovani danzano con l’ausilio e l’istruzione del loro maestro un po’ più giovane. Le smuove, enfatizzando i movimenti e i gesti di cui sono ancora capaci con le mani. Ha un tocco per nulla imperioso, anzi rispettoso e umile. Il gruppo abita lo spazio spoglio, la luce gentile. Vanno del loro passo verso il sipario nero in fondo. Viene buio.
Heart of a dog | Alcune considerazioni su un fatto veramente strano
C’è quella cosa che dicono tutti, quando prendono un cane. Quella specie di elegia della razza da cui, i soggetti depositari del ruolo padronale, proprio non riescono a esimersi. Dicono: “Non è meraviglioso? È un setter irlandese/pastore bernese/lupo cecoslovacco! I veterinari dicono che sono animali intelligentissimi/affettuosissimi/fedelissimi!”. Ogni volta che sento qualcuno lanciarsi in questo genere di conversazione, non riesco a fare a meno di pensare a come risulterebbero le stesse frasi se applicate a cuccioli di un’altra specie. Quella umana, per esempio. “Non è meraviglioso? È norvegese purissimo!”, annuncerebbero fieri i genitori, “Puzzano un po’ di merluzzo, ma ho letto su internet che non si ammalano mai!”. Oppure: “Visto che roba? Giappone misto Nordafrica, un incrocio raffinatissimo. Quando crescono tendono a manifestare qualche crisi di identità, ma l’addestratore ci ha detto che se prese per tempo non sono niente di preoccupante”.
Il Ciclone | Vent’anni di pieraccionismo
Il 12 Settembre 2016 in Piazza Santo Spirito a Firenze si sono festeggiati i vent’anni de Il Ciclone. In fuga dalla bocciofila ha deciso di recarsi sul luogo e raccontare la serata con un pezzo firmato a quattro mani.