Ho sentito persone che dicevano: “no, non ce la faccio a vedere questo film”, uscendo contrite a neanche metà spettacolo, oppure altre che sostenevano: “ bello, però insomma, non saprei”.
Io invece mi iscrivo di diritto tra gli entusiasti del piccione, film che aspettavo da tempo e che finalmente mi ha restituito un po’ di quel sano cinismo nero e ironia carica di volontà distruttiva che i miei amici mi hanno sempre rinfacciato di avere. Tutto quello che dirò su questo film può sembrare una critica negativa, ma per me invece ha il carattere dell’elogio.
Il film è lento, antintrattenitivo, sembra una specie di Benny Hill stanco, privo di energia, senza sorriso, senza forza, senza la benché minima volontà di fare una corsetta dietro a qualche gonna. Sembra la faccia nera e depressa del sarcasmo. Non c’è neanche una vera e propria storia, ma tanti quadri giustapposti nella loro staticità. La telecamera è talmente fissa che non ci si concede il lusso neanche di un piccolo zoom. Tutto immobile, tutto immobile, tutto immobile, tutto immobile.
Che grandiosità le scenografie ricostruite rigorosamente anche quando si tratta di piccole riprese di pochi secondi. Che grandiosità questo pessimismo che ci mette in allerta sui drammi della contemporaneità pur parlando quasi esclusivamente della morte e di quanto l’intrattenimento lucri sulla sofferenza altrui. Praticamente non c’è neppure una battuta vera e propria, eppure l’ironia è talmente tanto ben delineata che ci sembra quasi di poter affermare che sia un film comico. Sì, ecco, è proprio un non-categorizzabile film comico che palesa il malessere soggiacente a tutti noi.
Non è proprio un film per tutti, questo ve lo garantisco, però per tutte quelle persone per cui questo film va bene, è una grande pellicola che non ci racconta nessuna storia rubacchiata da wikipedia o trafugata da qualche manuale del divertimento, bensì quell’angoscia e quella mostruosità che attanaglia tutte le persone (o artisti) che si sento obbligate a strapparvi una risata a tutti i costi. Il piccione non ve la strappa, ma se ridete allora siete persone sane.
“vera e propria” ripetuto due volte.
E “praticamente”.
Non è forse troppo, per un film nichilista?
Ciao megafake. Ti danno fastidio le ripetizioni?
Non capisco se il tuo “troppo” è riferito a “vera e propria” e “praticamente” o a qualcos’altro.