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In fuga dalla bocciofila

Blog dal titolo fuorviante in cui si parla di cinema tra una divagazione e l'altra

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Shark – il primo squalo | 6

12 Settembre 2018 di ferruccio mazzanti

Quando avevo 17 anni stavo con una ragazza che amavo come solo un diciassettenne potrebbe amare. Lei era più bella, intelligente e simpatica di me. Come fosse possibile che mi ricambiasse io proprio non lo so. Quell’estate lei andò in Australia per uno scambio con un’altra studentessa e là visitò un acquario dove viveva il grandissimo squalo bianco, il terrore degli oceani. Quando le chiesi che aspetto avesse, rispose che le era sembrato triste e apatico, non faceva nulla di impressionante. Provai delusione. Mi disse anche che mi aveva tradito là in Australia, ma l’immagine che mi è rimasta nel cuore è quella di un pigro squalo bianco rinchiuso in una vasca.

Ogni anno la zanzara uccide circa 830.000 persone in tutto il mondo.

Una volta una ragazza mi raccontò che era stata alle isole Figi. Le chiesi come fossero le famose isole Figi. Mi disse che erano come tutti dicevano che fossero: bellissime. Aveva capelli castani con vaghe sfumature vichinghe. Occhi su cui albeggiava la fissità di chi ha visto la morte in faccia per dissolversi poi in un languido sorriso. Non amava le lenzuola bianche (?). Non era quella che si potrebbe definire una cima, ma era bellissima. A volte mi annoiavo ad ascoltarla e la baciavo per farla stare zitta, ma quella notte la supplicai di raccontarmi qualcosa sull’acqua del Pacifico. Si perse in descrizioni che non compresi bene. Finì col parlarmi del fatto che una volta, mentre faceva il bagno alle sue gambe, era arrivato un piccolo squalo limone grosso quanto la sua mano (mi mostrò la sua nuda, erotica mano) tra i suoi piedini di fata. Disse che aveva creduto di morire.

Ogni anno l’uomo uccide in modo diretto circa 580.000 persone.

Vi sembrerà strano, ma di solito sono le ragazze che parlano delle loro “esperienze” con gli squali. Lo squalo vive solo nell’immaginario femminile, ma loro non lo sanno. L’uomo di fronte allo squalo tace e sta in ascolto, quasi sorridendo, quasi con la mente vuota, quasi cambiando discorso, mentre la donna comincia a parlare. Deve avere a che fare con la loro natura evolutasi a vaso di Pandora: se scoperchi una donna, escono mostri, proprio come la superficie dei vasti oceani, che se sollevi il loro opercolo è meglio non sapere cosa ne uscirà.

Ogni anno i serpenti uccidono circa 60.000 persone in tutto il mondo.

Tutto questo mi porta a una felice e rasserenante conclusione: in realtà io sono una donna. Una lesbica, per di più. Con repentini sbalzi ormonali. Fiera della mia femminilità. Anzi sono proprio una femminista. Di quelle che se ti provi a dire qualcosa di sbagliato sul mio genere sessuale sono disposta a litigare per notti inetere e a non dartela più finché non chiedi perdono. E sono felice, ma che dico, orgogliosa di essere donna, ma per favore non scoperchiatemi. Lasciate il mio personalissimo opercolo chiuso sul cuore.

Ogni anno i pappataci uccidono circa 24.200 persone in tutto il mondo.

Una volta una ragazza colombiana dal sorriso tenero e le lentiggini che sbattevano le loro ciglia mi ha raccontato che stava facendo un’immersione sulle coste del Pacifico della sua bellissima terra natia. Era in apnea. Osservava le bolle d’aria uscire dalla sua bocca quando sul fondo ha visto uno squalo pinna nera che riposava. Per i neofiti è bene specificare che lo squalo pinna nera diventa aggressivo solo dal crepuscolo all’alba, un po’ come la ragazza colombiana in questione. In quel momento, mentre lo squalo riposava sul bentos, il suo orologio indicava tarda mattinata. Lei è scesa giù e si è distesa accanto a lui e lo ha accarezzato e ha sentito il battito del suo cuore e ha percepito una profonda sinergia con quel pesce di circa due metri e mezzo e quando è tornata a galla ha deciso di tatuarselo da qualche parte. Io provavo un’ammirazione per lei che non ho provato mai più in tutta la mia vita.

Ogni anno i cani uccidono circa 17.400 persone in tutto il mondo.

Una volta una ragazza mi ha raccontato che era da qualche parte nel Pacifico coi suoi genitori e amici dei suoi genitori per fare un giro su un catamarano affittato. Disse che non molto distante da loro una coppia in viaggio di nozze era stata brutalmente attaccata da uno squalo tigre. Lo sposo non era riemerso dagli abissi se non in porzioni frammentate a caso. La sposa, invece, piangeva da sola sulla spiaggia. Nessuno quell’estate ha mai più fatto il bagno.

Ogni anno le triatominae (?) uccidono circa 8.000 persone in tutto il mondo.

Una volta una vecchia subacquea che aveva attaccato le pinne al chiodo mi raccontò, con un sorriso felicissimo, che in gioventù era stata aggredita da uno squalo toro vicino all’Elba durante un’immersione a trenta o quaranta metri di profondità. Mentre parlava la sua faccia aveva perso tutte le rughe e sembrava così giovane e vitale che per un attimo ebbi le vertigini. La bestia gli era passata velocemente sopra la testa con fare aggressivo e lei si era acquattata sul fondale pregando tutte le divinità che le venivano in mente di non farla morire lì in quell’oscurità bagnata. Poi il deficit di attenzione dell’animale pluriomicida doveva averlo portato da altre parti. Forse si era invaghito di un calamaro e lo aveva pedinato fino alla morte.

Ogni anno la mosca tze tze uccide circa 3.500 persone in tutto il mondo.

Io, per quanto mi riguarda, ho visto solo una volta uno squalo. Ho visto delfini e balene (che però purtroppo sono mammiferi), ma solo una volta uno squalo. Avrò avuto 19 anni o giù di lì. Ero con mio padre a largo della Corsica quando lui si alza in piedi e indica un punto molto vicino alla nostra barca. Dice: quello è un palombo. Mi alzo anche io e vedo uno squaletto lungo non più di settanta centimetri che si dimena su una preda morta sulla superfice del Tirreno. Il palombo, per chi non lo sapesse, appartiene alla famiglia degli squali. Lo compriamo a tranci alla Coop. Sta bene nelle zuppe di pesce, per esempio. Cristo, ho pensato osservando il palombo, sembra veramente cattivissimo.

Ogni anno le lumache d’acqua dolce uccidono circa 4.000 persone (come sia possibile non so)

Ogni anno lo scorpione uccide circa 3.000 persone.

E l’Ascaris Lumbricoide circa 2.700 persone.

E il verme solitario 1.600 persone.

Il coccodrillo 1.000

L’ippopotamo 500.

450 sono i decessi di chi cade dal letto e schianta.

La noce di cocco (sì la noce di cocco) 150.

L’elefante 100, stesso grado di letalità del leone.

E le api 60.

Mentre le tigri 50.

Le meduse 40.

I tappi dello champagne 24.

Gli hot dog andati di traverso 17.

I lupi 10.

E gli squali, beh loro, questi serial killer dei mari, beh loro addirittura…

Sempre caro mi fu quest’ermo colle, E questa siepe, che da tanta parte Dell’ultimo orizzonte il guardo esclude. Ma sedendo e rimirando, interminati Spazi di là da quella, e sovrumani Silenzi, e profondissima quiete Io nel pensier mi fingo, ove per poco Il cor non si spaura. E come il vento Odo stormir tra queste piante, io quello Infinito silenzio a questa voce Vo comparando: e mi sovvien l’eterno, E le morte stagioni, e la presente E viva, e il suon di lei. Così tra questa Immensità s’annega il pensier mio: E il naufragar m’è dolce in questo mare.

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