Non mi ricordo chi sosteneva che ogni film hollywoodiano può essere ricondotto ad una struttura di base comune. San Andreas 3D è un film che si interconnette esplicitamente con Sharkando, Inception, Titanic, Independence day, Moana la scandalosa, Via col vento e chi più ne ha più ne metta. Sinceramente io mi sono buttato via per ben 114 minuti di puro intrattenimento repubblicano.
Sharkanado: i due film condividono il conflitto principale che anima le vicende: la famiglia disfunzionale e divorziata, con figli traumatizzati dalla fine di questa sacra unione e i genitori incapaci di ricucire lo strappo, la fa(g)ll(i)a, l’evento tossico aereo. Oltretutto in entrambi i casi le mogli si sono fidanzate con uomini più ricchi ma senza palle, per cui l’eroe che salverà la famiglia è principalmente un povero idiota.
Inception: Il conflitto è estrinsecato fuori dal soggetto agente come nell’ultimo livello della coscienza di Leonardo Di Caprio nell’intricato labirinto mnemonico di Nolan: palazzi in disfacimento che crollano sotto il peso gravitazionale dei propri fallimenti. A testimonianza di questo San Anbreas 3D ci dà un ottimo esempio di come quando si litighi in famiglia si scateni un terremoto (ci ricorda quasi un romanzo di Franzen), quando invece ci si vuole bene la nostra avventura procede senza grossi intoppi. Fateci caso: tutte le volte che Dwayne Johnson e Carla Gugino litigano c’è una scossa.
Titanic: Gli eroi maschili di San Andreas 3D sembrano colti da una malattia che potremmo chiamare Titanichite, cioè vogliono a tutti i costi morire per una bella e giovane donna, anche se purtroppo essendo eroi repubblicani non ci riescono. Il risultato è che le donne si innamorano perdutamente, le famiglie si riassestano, nascono nuove coppie, i bambini continuano a popolare questo pianeta.
Independence Day: La bandiera americana che sventola su Cisco rasa al suolo dagli innumerevoli terremoti e dagli impossibili Tsunami meritava un sigaro suicida nella bocca di Will Smith.
Moana la scandalosa: chiaramente in un film catastrofico non può mancare una certa latente, nascosta, ovviamente vestita componente pornografica. In questo caso è il pensiero ben esplicitato da Hugo Johnstone-Burt nei confronti di Alexandra Daddario. Non sto scherzando, perché alla Daddario metterano pure collanine con cuoricini in mezzo al décolleté in memoria della sorella (spoiler) affogata, ma nella sua testa, nella testa di Johmstone-Burt, si sta svolgendo un porno di raffinata caratura cinematografica con tutta la sensualità che poteva avere Moana.
Via col vento: Sembra proprio che alla fine il senso ultimo del film sia: lo riconquisterò, dopo tutto domani è un altro giorno. Ecco San Andreas 3D non è altro che il “domani” di Via col vento preso un po’ troppo alla lettera. Lo sciame sismico e i morti che esso provoca non sono altro che la giusta conseguenza di un riappacificamento amoroso. Per cui non litigate, non divorziate: potreste avere sulla coscienza milioni di morti.
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