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In fuga dalla bocciofila

Blog dal titolo fuorviante in cui si parla di cinema tra una divagazione e l'altra

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Gli uccelli | Le banane

5 Luglio 2016 di giovanni ceccanti

di Lavinia Ferrone

Avete presente quella sensazione di disagio che si prova quando due persone conversano e tutto ha un senso, soltanto se tradotti i doppi sensi delle loro frasi. Cioè, una cosa tipo ‘Ma scusa non potevi spingerlo dentro?’ ‘Ma no perché avevo paura che si incastrasse’ ‘Ma mica si incastra, basta lubrificare bene’. Voi fissate i due a bocca aperta pensando inevitabilmente a doppi sensi sessuali quando in realtà stavano parlando di come fare entrare l’incastro per un anta di un mobiletto per i piatti che uno dei due tiene appeso nella nuova cucina della nuova casa.

Era domenica, l’altro giorno, facevano 40 gradi all’ombra, ero chiusa in casa a rotolarmi nel letto cercando i punti freddi del lenzuolo, come succede no. Ascoltavo la televisione. Davano ‘Gli uccelli’ di Hitchcock. Ribattezzato anni fa ‘Gli utchelli di Hitchcock’, ma va bhe, questi sono dettagli irrilevanti. Il punto è che la prima volta che l’ho visto ero molto piccola. Solamente adesso mi sono chiesta ‘Già, ma se non c’è un doppio senso palesato, allora qual è il significato reale di questo film, voglio dire, perché?’.

Dopo di che me lo sono guardato, e giuro, non è una mania, ma, gesù, come si fa a non pensare al doppio senso de ‘gli uccelli’ quando guardi quel film? Ed è molto molto meglio! Cioè, acquisisce un senso, che certo, non è più fine, ma è veramente, veramente, veramente divertente, nel senso demenziale del termine. Tipo ‘Mio dio! Tutti quegli uccelli! Erano dappertutto!’ oppure ‘No vi prego non mi lasciate da sola, ho paura che tornino gli uccelli’ ‘Sono sconvolta, sono sconvolta da quegli uccelli’ ‘Quegli uccelli sono pericolosi’.

Dopo di che non ho potuto non pensare a che piega prenderebbe il film se cambiassimo la parola uccelli con un’altra parola qualsiasi, non necessariamente con un riferimento sessuale, ma cosa succederebbe se, invece di uccelli, il film parlasse di cestini da pic-nic, o di ombrelli, o di, o di banane ok.

Mitch Brenne e Melania Daniels si incontrano da ortofrutticolo, siamo a San Francisco. Il giovane, e discreto, Mitch, si rivolge a Melania fingendo di credere che sia la commessa dell’ortofrutta, e le chiede informazioni per una coppia di banane, non vuole un intero casco, solamente una coppia, che vuole donare alla sorella Cathy per il suo compleanno. Melania si indispettisce per il comportamento di Mitch, ma sta comunque al gioco dicendo che al momento coppie di banane non ne vendono, ma se vuole può tranquillamente optare per del topinambur. Dopo questo amabile sketch Mitch rivela di prendere in giro Melania ricordando che poco tempo prima, si erano conosciuti proprio quando lei era stata fermata e processata per guida in stato di ebrezza. Melania non prende molto bene lo scherno di Mitch, ma come spesso succede, la donna, sentendo su di sé il giudizio negativo da parte di lui, ovviamente, se ne innamora, e non essendo una ragazza del tutto rifinita, gli prende persino la targa della macchina in modo da risalire all’indirizzo del giovane e discreto Mitch. Per reincontrarlo, Melania acquista la coppia di banane, va all’appartamento di Mitch il discreto, non lo trova, per cui si dirige verso Bodega Bay, dove solitamente Mitch trascorre il fine settimana, con la madre e la sorella (per cui voleva acquistare la coppia di banane, ricordiamolo). Cerca di arrivare alla casa senza farsi beccare, affittando quindi un motoscafo. Insomma lei gli lascia questa coppia di banane, lui in qualche modo la becca, lei scappa, monta sul suo motoscafo e parte, Mitch capisce, cerca di raggiungere prima di lei l’altra sponta della baia con la sua auto. Mentre Melania sta salpando viene però aggredita da una banana che le ferisce la testa. Melania alla fine viene recuperata da Mitch, viene invitata alla festa di compleanno della sorellina. Pernotterà in casa della ex di Mitch, tale Annie. Le due donne all’indomani troveranno una banana morta davanti alla porta di casa, contro cui evidentemente aveva sbattuto durante la notte. Dopo di che inizia la rivolta delle banane. Le banane della signora Brenner smettono di mangiare. Durante la festa di Mitch uno stormo di banane attacca i bambini. La sera la casa dei Brenner viene aggredita da stormi di banane inferocite. Il giorno dopo persino un uomo viene ritrovato morto martoriato dalle banane che gli hanno persino strappato gli occhi. Altri bambini, pescherecci e case continuano ad essere aggrediti dalle banane impazzite e inferocite. Fino ad un attacco di banane che causerà un gran numero di vittime. Gli attacchi delle banane sono oramai ingestibili ed imprevedibili. Le banane seminano il terrore. I protagonisti si barricano in casa assediati dalle banane. Melania però viene ferita gravemente, deve essere portata urgentemente all’ospedale. I quattro, al mattino, partono per raggiungere San Francisco. Non appena aprono la porta, fuori dall’uscio di casa, migliaia di banane osservano, immobili e minacciose.

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Postato in: La scena tagliata Tag: gli uccelli, lavinia ferrone, le banane 1 commento

Commenti

  1. Silvano Wundy Ferrone says

    5 Luglio 2016 at 21:01

    Ben scritto …si riconosce lo stile originale di Lavinia.

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