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In fuga dalla bocciofila

Blog dal titolo fuorviante in cui si parla di cinema tra una divagazione e l'altra

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L’ospite | L’amico nel film

L’ospite | L’amico nel film

23 Settembre 2019 di francesca corpaci

Lo scorso venerdì sera ho visto il mio amico in un film.

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Postato in: Anatomia di un fotogramma 1 commento

Oltre il giardino | Infinite (Turing) Test

Oltre il giardino | Infinite (Turing) Test

15 Luglio 2019 di Redazione

di Gianluca Bartolucci Tutto quello che c’è da sapere sulla vita è contenuto in Oltre il Giardino di Hal Ashby.     Ne sei sicuro? Sì, amico mio.

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Il traditore | Chino con la faccia a terra

Il traditore | Chino con la faccia a terra

30 Maggio 2019 di Elisabetta Meccariello

La donna si accascia a terra. Resta inerte per pochi lunghissimi secondi – sbatto le palpebre due, forse tre volte, il tempo sembra infinito – quindi appoggia le mani sul pavimento, stende le braccia, rigide, ferme (le braccia sono due tronchi aggrappati al suolo, l’epidermide si compatta in corteccia e resina), infine trascina il bacino e si abbandona sulle ginocchia. Silenzio. Le dita nodose scivolano lungo i fianchi e con un movimento impercettibile aggrovigliano la gonna nera fino a scoprire le cosce: la pelle, pallidissima, esplode in chiazze scure e corpose di vene e capillari. Provo a farmi spazio nel capannello di curiosi, riesco a scorgere, tra una testa e un cappello, la sagoma genuflessa della donna. È in quel momento che vedo i piedi nudi: asfalto, fango, fili d’erba, pietrisco, la pianta dei suoi piedi è una strada, è un calvario, è un crescendo di lacrime e patimenti e privazioni, è un succedersi di notti in bianco, è un sentiero di promesse e penitenze. È una vita intera. Sono così assorto nella contemplazione che non percepisco la torsione della sua schiena. In un attimo la donna è distesa con la faccia a terra. La lingua striscia sul pavimento.

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Love, Death & Robots | Grandpa

Love, Death & Robots | Grandpa

9 Aprile 2019 di Carlo Benedetti

– Prendo tutto. – Prego? – Tutto, dall’inizio alla fine. Un battito di ciglia appena troppo lungo mi fece pensare che era giunto il momento di sostituire quei vecchi modelli con qualcosa di moderno. La sera, in ricarica, staccai la spina e li appoggiai in magazzino. Poi passarono 215 anni e, francamente, mi dimenticai: avevo un locale da gestire, c’erano sempre cose da fare. Forse dovrei dire che “dimenticare” significava semplicemente assegnare una priorità molto bassa a un pensiero. Nessuno dimenticava niente, cancellare era un’idea da innamorati che si lasciano. I pensieri erano solo molto lontani dall’attenzione. Ma c’erano, in attesa. No, neanche.

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Ricordi? | Idee per nuove forme di memoria

Ricordi? | Idee per nuove forme di memoria

26 Marzo 2019 di Salvatore Cherchi

Il giorno in cui ho comprato un’agenda, ho accantonato l’idea di concepire la memoria come un archivio di attività ed esperienze che si costituisce per accumulazione, come l’Hard Disk di un computer, e che non siamo noi, o perlomeno il nostro agire razionale, a scegliere cosa verrà archiviato e cosa no.

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Valley Uprising | Fare i conti con le vertigini

Valley Uprising | Fare i conti con le vertigini

12 Marzo 2019 di Salvatore Cherchi

è questione di equilibrio, non è mica facile Baustelle – Charlie fa surf   Per superare le proprie paure ognuno ha il suo metodo, inquadrabili in due grandi approcci: andare dritti come un treno e sbatterci il muso sopra; girarci attorno fino a quando la forza del vortice creato non sarà così forte da risucchiarci dentro. Io ho sempre scelto il secondo metodo.

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Into the Spider-Verse | Da grandi poteri derivano grandi discussioni

Into the Spider-Verse | Da grandi poteri derivano grandi discussioni

12 Febbraio 2019 di Redazione

di Mattia Rutilensi   –          Ti è piaciuto? –          Sì, un sacco, e a te? –          Sì, un sacco anche a me. Poi se ci pensi, dopo dieci anni di film Marvel…

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Green Book | Cara Dolores

Green Book | Cara Dolores

5 Febbraio 2019 di Salvatore Cherchi

Cara Dolores, mi scuserai se queste lettere suonano sempre banali e noiose, ma la bellezza dell’Europa è troppo grande e profonda per riuscire a esprimerla con le mie parole.

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Tokyo Godfather | Brucia l’untore

Tokyo Godfather | Brucia l’untore

26 Dicembre 2018 di Salvatore Cherchi

La notte in cui è bruciato vivo abbiamo pianto tutti, finti come il paesaggio di un presepe. Prima mettevamo a fuoco la sua esistenza solo per sbaglio, per quanto si trascinasse lungo i nostri marciapiedi da chissà quanto. Ora spegniamo le luci degli alberi e vestiamo il Natale a lutto, nero come il suo corpo carbonizzato.

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