di Mattia Rutilensi – Ti è piaciuto? – Sì, un sacco, e a te? – Sì, un sacco anche a me. Poi se ci pensi, dopo dieci anni di film Marvel…
Green Book | Cara Dolores
Cara Dolores, mi scuserai se queste lettere suonano sempre banali e noiose, ma la bellezza dell’Europa è troppo grande e profonda per riuscire a esprimerla con le mie parole.
Tokyo Godfather | Brucia l’untore
La notte in cui è bruciato vivo abbiamo pianto tutti, finti come il paesaggio di un presepe. Prima mettevamo a fuoco la sua esistenza solo per sbaglio, per quanto si trascinasse lungo i nostri marciapiedi da chissà quanto. Ora spegniamo le luci degli alberi e vestiamo il Natale a lutto, nero come il suo corpo carbonizzato.
Storie del dormiveglia | Qui è il niente
di Lavinia Ferrone Io non sono il mio corpo, sono il buio e la luce contemporaneamente. Io esisto e basta. Cosa si vede, guardando da fuori, in una stanza con la luce accesa? Ombre. La realtà sembra esistere al buio, perché è al buio che si vedono i contorni di tutte le cose, e a quanto pare la nostra mente è così limitata da riuscire a percepire qualcosa come esistente solamente identificandone il contorno, il perimetro ed infine l’orizzonte.
Il video del secolo
Mi è impossibile calcolare adesso quanto tempo è passato dagli attentati dell’11 settembre. Potrei dire, ma vado a occhio, un paio di secoli. Poi però, calcolatrice alla mano, mi accorgo che è molto meno: sono passati alcuni minuti.
Sinfonia d’autunno | Andante calmo
Il tavolo aspettava paziente, godendosi ogni attimo. Osservava la ciotola in ceramica, i sottobicchieri in marmo, il portagioie di vetro che rivelava le sue sfumature rosa. Sentivano la lama di sole, fisica, che attraversava la stanza per appoggiarsi su ognuno di loro.
Il filo nascosto | Memorie dal Super-io
di Lavinia Ferrone E così se ne accese un’altra.
Il Gattopardo | Aeroporto Falcone-Borsellino
di Mariachiara Ingrassia «Ma lo sai che ieri sera ho visto nientepopodimeno che Claudia Cardinale. Alla Focacceria di San Francesco. Te lo giuro. Era al tavolo con altra gente, all’ultimo piano, quello dei ricchi». «Mamma mia, quant’era bella quando faceva Angelica? Che viso! Ora sarà vecchissima». «In decadenza, come tutto».
Westworld | La nostra linea narrativa
1. Il soldato si trova oltre la staccionata, vicino ad alcune pecore morte. Carcasse sventrate dal mitragliatore del Mecha da cui è sceso. Un ammasso di lamiere tozze. A vederlo da lontano sembra un cilindro antropomorfo. Il soldato si china sul cadavere di uno degli animali. Infila le mani dentro e tira fuori le interiora. Il vento ci porta sotto al naso il lezzo di sangue.
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