Avvolto nel sussurro del mattino, soffice mantello di meraviglie arcane; il fremito dell’alba che balugina nell’orizzonte intessuto di porpora.
The Irishman | It is what it is
«Ho sentito che scrivi di cinema» dice mio padre sorseggiando con calma il suo caffè. «Sì, beh… non esattamente di cinema. È un po’… complicato da spiegare». «Certo. È sempre complicato, no?» ribatte sollevando gli occhi dalla tazzina. Rimaniamo in silenzio, in un pomeriggio di inizio autunno, e sento il mio vecchio improvvisamente vicino.
Venezia 2019 | Di pagliacci, ballerine e marinai
«E quindi, che festival di Venezia è stato?» chiedono amici e genitori. «Di che film parleremo nei prossimi mesi e su cosa ci accapiglieremo con furore?» mi scrive un compagno bocciofilo. E allora eccolo qua, il pezzo di servizio che fa al caso vostro.
Cannes 2019 | C’era una volta… in Riviera
Com’è andato Cannes 2019? Secondo la maggior parte di critici e giornalisti molto bene: nel concorso principale si sono viste ottime pellicole, alcune punte di diamante e vari film che potrebbero avere un buon riscontro di pubblico.
An Elephant Sitting Still | La Cina è vicina #1
Hu Bo era un ragazzo cinese di 29 anni. Nell’ottobre del 2017 ha deciso di farla finita, lasciandoci come biglietto di addio un film d’esordio lucido e disperato. Un’opera che è insieme un urlo di sfida e uno sguardo senza speranza sulla Cina di oggi.
The Mule | Dalla parte dei vecchi
di Francesco “M.I.G.L.I.O.” Migliorini Il mondo del cinema, come quello delle altre arti, è ossessionato dalla ricerca della nuova moda, del nuovo autore, della nuova wave. Capita così, ogni tanto, di scordarsi che i pezzi grossi, quelli che erano nuovi autori 40, 50 o 60 anni fa, sono sempre in giro.
Se la strada potesse parlare | Le fantasie del cuscino
Sono quasi sicuro di essere stato, nella vita precedente, una ragazza di Harlem.
La ballata di Buster Scruggs | There’s only one end
«Lo sapete tutti, no? Ci sono due tipi di persone» dice il passeggero di una carrozza ai suoi compagni di viaggio. È un’affermazione ma anche un indovinello, e gli altri passeggeri provano a turno a indovinare. «Fortunate e sfortunate?» dice uno. «Pallide e smunte?» ribatte con sarcasmo un altro. «Oneste e peccatrici?» «No» sorride l’uomo. «Vive o morte».
First Reformed | Diario di un impiegato modello
Lasciando la festa, mi chiudo il portone alle spalle dopo un abbraccio col padrone di casa. Immerso nella semi-oscurità del pianerottolo, sento improvvisamente le orecchie fischiare, come un gorgo che risucchia i rumori. Con un gesto meccanico estraggo il telefono dalla tasca dei pantaloni e getto un’occhiata al display: le 2:05.